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Cosa succede se assumi troppe proteine?

Cosa succede se assumi troppe proteine

Immagina il tuo corpo con troppe proteine come se fosse una discarica pronta a collassare, sfociando in una malattia incurabile prodotta dal blackout di fegato e reni per eccesso di scorie.

Oppure pensa come ottenere risultati d’ipertrofia muscolare immacolati con le informazioni che ti darò quale logica conseguenza di una dieta iperproteica.

Ok, magari anche meno.
  1. La quota ideale di proteine
  2. Grado di motivazione all’allenamento
  3. Presenza di antinutrienti
  4. Intolleranza al grano (e non più al glutine)
  5. Inibitori delle amilasi-tripsine
  6. Come si diagnostica l’NCGS?
  7. Piccola nota sul mercato libero delle proteine
  8. Quali proteine scegliere?
  9. Proteine vegetali
  10. Proteine animali
  11. Quali proteine per la massa magra?
  12. Microbiota intestinale
  13. Assortimento del microbiota
  14. La risposta è nel microbiota

La quota ideale di proteine

Le linee guida devono parlare di questo ed è bene rifarsi alle linee guida. Ma ci sono variabili soggettive che possono consentirti di assumere molte proteine, beneficiandone a scapito di una vita mediocre che potresti, finalmente, lasciare alle spalle.

A stretto giro, mi vengono in mente fattori tosti ed immediati, che puoi prendere in considerazione e mettere in atto:

  • grado di motivazione nell’allenamento
  • quanti antinutrienti imperversano nella tua alimentazione oggi
  • quali proteine scegli per incrementare la “massa magra”
  • che contaminazione patogena hai ad oggi nel tuo intestino

Rifacciamoci a questi fattori, concentrandoci su ciò che è modificabile fin da oggi per mezzo delle nostre scelte (e poi parleremo di “troppe proteine”).

Pensare a fatalità o stermini di massa intorno alle diete iperproteiche, sostenute da una scienzah (con l’acca) che abbiamo imparato a conoscere in tempi non sospetti [ndr], potrebbe lasciare il tempo che trova.

Fai le cose per bene e lasciati guidare dalle tue reali esigenze metaboliche (dettate in primis dalla tua automazione nervosa autonoma) e il tuo corpo inizierà a muoversi come una macchina incondizionata.

Grado di motivazione all’allenamento

La motivazione nello svolgere un esercizio fisico è come l’ago di una bilancia: essa necessita di continue tarature per il resto della sua esistenza. Quindi io ti consiglio di avere:

  1. Obiettivi chiari: Avere obiettivi ben definiti è cruciale. Questi possono variare dall’aumento della forza muscolare, al miglioramento della resistenza cardiovascolare, alla perdita di peso. Gli obiettivi aiutano a mantenere la direzione e a misurare il progresso.
  2. Piacere e passione: Se trovi un tipo di allenamento che ti piace davvero, sarà più facile mantenere l’impegno nel tempo. Il piacere nell’attività fisica agisce come un potente motivatore intrinseco.
  3. Routine sostenibile: Un programma di allenamento deve adattarsi al tuo stile di vita. Se è troppo oneroso o non considera altri impegni, può diventare difficile da sostenere.
  4. Supporto sociale: Avere il supporto di amici, familiari o colleghi di allenamento può aumentare significativamente la motivazione. Inoltre, l’ambiente sociale della palestra può stimolare a mantenere una routine regolare.
  5. Progressi visibili: Vedere miglioramenti tangibili, sia estetici sia di prestazione, può fornire una spinta motivazionale enorme. Questo include il miglioramento delle capacità fisiche, cambiamenti nella composizione corporea e altri indicatori di salute.
  6. Variazione degli allenamenti: Alterare la routine per evitare la monotonia può aiutare a mantenere alto l’interesse. Cambiare gli esercizi, l’intensità e la durata delle sessioni può rendere l’allenamento più stimolante.
  7. Incentivi e ricompense: Stabilirsi piccoli premi per il raggiungimento di certi traguardi può essere un ottimo modo per mantenere alta la motivazione. Questo può includere trattamenti come un massaggio, un nuovo accessorio di allenamento, o anche un piccolo viaggio.
  8. Consapevolezza dei benefici: Essere consapevoli dei benefici dell’esercizio fisico per la salute mentale e fisica può essere un forte motivatore. Questo include miglioramenti nell’umore, riduzione dello stress, aumento dell’energia e miglioramento della qualità del sonno.

In sostanza, la motivazione per allenarsi efficacemente in palestra deriva da un equilibrio tra trovare ciò che ti appassiona, impostare obiettivi realistici e sostenibili, e creare un ambiente di supporto che valorizzi i tuoi sforzi. Con questi elementi in atto, è più facile mantenere un impegno costante verso l’attività fisica.

Presenza di antinutrienti

Questo sottocapitolo vuole includere gli antinutrienti come categoria fitochimica (quelli presenti, per esempio, nei legumi e nei cereali), ma anche i roboanti macronutrienti distribuiti ormai su larga scala, che tanto hanno contribuito a produrre la confusione in cui ci troviamo oggi.

Intolleranza al grano (e non più al glutine)

Siamo abituati a parlare delle intolleranze al glutine, pur esistendo una sintomatologia non celiaca (che include cefalea, debolezza, torpore, dolori muscolo-scheletrici ed irritabilità) che è molto più diffusa.

Si tratta della NCGS (non-celiac gluten sensitivity), che è la sindrome della sensibilità al glutine non celiaca ed è legata alla parte proteica del grano, di cui si discute ancora troppo poco.

Ricordiamoci che, quando staremo a sentenziare che troppe proteine fanno male, dovremo farlo sempre in rapporto alle problematiche prodotte dalle proteine che NON nutrono e che sono antigeniche (e comportano infiammazioni), perché sennò il giochino delle “troppe proteine fanno male” non funziona!

Inibitori delle amilasi-tripsine

Tra queste ci sono le ATI, che sono gli inibitori delle amilasi-tripsine, in grado d’innescare infiammazioni diffuse e ben al di là del comparto intestinale (linfonodi, milza, reni e addirittura cervello).

Quindi dobbiamo fare delle specifiche sul terrorismo che si pone sulle proteine animali (viste troppo spesso come il male comune da combattere), che hanno ben altra biodisponibilità e non sono antigeniche.

Con le ATI gli organi non lavorano più in condizioni fisiologiche (perché c’è uno stato d’infiammazione perenne- che possiamo definire cronica). A quel punto pensare di performare al di sopra delle nostre rituali possibilità è impensabile.

Quindi i limiti di una dieta iperproteica sono legati ad un intestino gocciolante (leaky gut), incapace di assorbire adeguatamente i nutrienti quando c’è infiammazione nel comparto duodenale.

Non ci sono dunque “troppe proteine” in grado di minare la nostra salute, soprattutto se la nostra neurofisiologia è regolata ad arte. Bensì sono i nostri organi incapaci di processare adeguatamente le sostanze, perché pervasi dalle infiammazioni ricorrenti.

Come si diagnostica l’NCGS?

Mentre esiste la ricerca di biomarcatori specifici come gli anticorpi anti-transglutaminasi IgA nel sangue per la sindrome celiaca, nell’NCGS non esiste una ricerca specifica.

L’astensione per un determinato periodo di tempo, resta, ad oggi, il migliore modo per comprendere se effettivamente questa classe di proteine possa essere considerata nociva per un determinato individuo.

L’industria crescente del cibo-proteico-a-prescindere fuorvia gli uomini di buona volontà che vorrebbero avere risultati tangibili in palestra, ma che non pensano di potere chiedere di più alle proprie risorse.

Nel mezzo è implicato anche l’NCGS, perché, come dicevo prima, è davvero molto diffuso (ed è reso ancora più subdolo per mezzo di questo mercato scellerato).

Piccola nota sul libero mercato delle proteine

È definito “proteico” persino questa fetenzia di complesso di proteine antigeniche (come le ATI) in grado di produrre infiammazioni diffuse nel nostro corpo…quindi di cosa stiamo parlando ancora?

Quali proteine scegliere?

Le proteine scelte per incrementare la massa magra devono essere biodisponibili.

Proteine vegetali

Le proteine vegetali sono poco biodisponibili per via della presenza di cellulosa e lignine nella struttura del vegetale preso in considerazione.

Se vengono isolate, le proteine vegetali dovrebbero acquisire maggiore biodisponibilità, se non fosse che la cristallizzazione (che è l’operazione di isolamento della materia di interesse) scalda il composto, lo denatura e lo coagula (rendendolo non più assorbibile dalle nostre cellule).

Poi c’è una questione un po’ più complessa, legata alla palatabilità dell’alimento.

Le fibre vegetali hanno un ruolo veicolante per il materiale organico che dev’essere espulso dall’intestino. Le sue scarse proteine, non hanno mai attivato segnali di assorbimento di questi nutrienti indotti dalla masticazione e formazione del bolo alimentare.

Sappiamo a livello neurologico che gli input partono dall’accoppiata ipofisi-ipotalamo, che viene attivata attraverso meccanocettori presenti nella lingua e nel palato.

Ricordiamoci che il cibo vegetale resta nella più parte indigerito, a causa della presenza di cellulosa e lignine nella sua struttura.

Ripeto, a meno che non si tratti di proteine isolate (come discretamente stanno diffondendosi, su cui mi riservo dal definire un giudizio incontrovertibile), per il resto, il cibo vegetale non è mai stato noto per essere un cibo proteico ad alta biodisponibilità.

Proteine animali

Torniamo sul riflesso neurologico, al di fuori della portata della coscienza, perché attiva il sistema parasimpatico quando c’è l’attivazione dei sensi di fronte ad un cibo invitante.

Cosa succede se assumi troppe proteine
Cosa succede se assumi troppe proteine

Qualche anno fa lessi un approfondimento scientifico sulla carne, riportato sul libro di cucina internazionale “On Food and Cooking”, dove si diceva che è l’alimento con la maggiore palatabilità che conosciamo e che ne è riconosciuta la maggiore attivazione dei sensi deputati alla sua esaltazione (vista, odore, tatto, appunto e sapore del cibo).

Ebbene, sappiamo anche che nel loro assortimento di amminoacidi essenziali, che le proteine animali siano le più complete (nonostante questo discorso lascia il tempo che trova- soprattutto se somministriamo troppe proteine, benché di qualità, a chi ha problemi intestinali).

Ma sappiamo soprattutto che il nostro organismo, per via di uno stretto rapporto sensoriale con le proteine animali (carne, pesce, uova e alcuni latticini) si disponga nelle migliori condizioni atte alla corretta degradazione ed assorbimento delle sue componenti.

Quali proteine per la massa magra?

Ecco che la domanda iniziale “cosa succede se assumi troppe proteine?” acquisisce un valore inestimabile se inizi a lasciarti accompagnare dai tuoi sensi e dai tuoi impulsi.

Fermo restando che l’esercizio fisico contro resistenza sia la cosa più produttiva ed auspicata nel breve termine (soprattutto per non scoraggiarti se sei agli inizi del tuo percorso di ricomposizione corporea), le proteine da scegliere sono quelle del cibo animale.

Attenzione, però, perché ho un prodotto da presentarti a questo punto, che ho concepito tenendo considerazione di ogni aspetto che ti ho fin qui riportato, oltre al fatto che la materia prima proviene da animali che vivono meglio di ogni altro animale sulla faccia della terra.

Cosa succede se assumi troppe proteine
Cosa succede se assumi troppe proteine

Microbiota intestinale

Siamo soliti pensare che basta evacuare pur di stabilire di stare bene con il proprio intestino.

Cosa succede se assumi troppe proteine
Cosa succede se assumi troppe proteine

Assortimento del microbiota

Il microbiota è già da sé composto da batteri patogeni. La differenza la fa il grado di patogenicità con cui operano durante il loro ciclo di vita.

Tornando all’esempio del cibo-proteico-a-prescindere: se somministriamo al nostro organismo proteine con poca biodisponibilità (caratteristicamente a base vegetale) avremo subbugli intestinali, a partire da dispepsie, distensioni addominali, per sfociare verso più gravi IBS o malattie autoimmuni.

La questione affannosa su cui si basa scandalosamente ancora oggi la medicina ufficiale, dicendoti che basta abbinare pasta e fagioli per avere l’equivalente della biodisponibilità di una proteina animale, è un modo come altri per tenerti al palo, senza che tu possa mai esplorare a fondo il tuo vero potenziale.

La questione è: troppe proteine fanno male? 
La risposta è: Sì se sono la munnezza che ti fanno mangiare tutti i giorni!

La risposta è nel microbiota

Tornando alla composizione del microbiota intestinale: se questi è funzionale, se le tue feci sono scorrevoli, di una consistenza morbida e non hai irregolarità, come diarrea o costipazione ricorrenti, ok.

Se hai qualche problema di questo genere, associato ad una salute cagionevole (l’80 % del nostro sistema immunitario è nell’intestino), con infezioni ricorrenti, parliamone.

Non ti consiglierei mai d’incrementare il tuo apporto proteico, soprattutto se si tratta di proteine antigeniche (capaci d’indurre, dunque, una risposta infiammatoria diffusa).

A scanso di equivoci, però, ti consiglio di testare anche il primo probiotico che inibisce la produzione di ammoniaca da parte di batteri patogeni (come Clostridium, Klebsiella o Proteus) che sviluppano soprattutto quando assumi proteine “purché siano proteine”!

Si chiama Clean Ammonia e questo è il link che ti permette di acquistarlo direttamente.

Alla prossima!

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