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Perché mancano gli enzimi digestivi?

enzimi digestivi

Non mancano gli enzimi digestivi. Manca invece la specificità o le strutture tridimensionali intatte delle proteine, tali da consentirne la corretta degradazione all’interno del nostro apparato digerente.

Due condizioni per cui gli enzimi digestivi non funzionano

1. Perdita delle strutture tridimensionali

Quando il cibo viene cotto, questo cambia, chimicamente e strutturalmente. Con le proteine la struttura tridimensionale viene danneggiata. A quel punto la proteina perde la sua configurazione ed in un certo senso si disfa.

Da struttura arborescente, con le sue ramificazioni fatte di catene polipeptidiche, le proteine, mediante bruschi aumenti di temperatura (o trasformazioni chimiche- che vedremo in un articolo separato), si “accartocciano” e diventano indigeribili.

2. Intolleranza verso proteine estranee

Le prolammine dei cereali, sono tossiche per noi, perché non possediamo enzimi digestivi in grado di smaltirle.

E per prolammine dei cereali s’intendono:

  • Gliadina del grano
  • Ordeina dell’orzo
  • Secalina della segale
  • Avenina dell’avena
  • Zeina del mais

La permeabilità intestinale è stata rivelata nel 2012 dal prof. Alessio Fasano, direttore del Dipartimento di Pediatria al Mass General Hospital for Children di Boston.

È il collegamento tra le proteine non digerite per impossibilità dei nostri enzimi digestivi nel farlo.

L’immissione di proteine indigerite, tramite perforazioni viscerali vere e proprie, è la base per l’insorgenza di malattie infiammatorie non infettive, tra cui malattie autoimmuni, cancro, incluse le malattie metaboliche.

Molto peggio dell’intolleranza al lattosio

Conosciamo tutti l’intolleranza al lattosio, data dalla perdita degli enzimi digestivi in grado di digerire questo disaccaride in età adulta (secondo un alimento che non può appartenere alla nostra specie- il latte vaccino).

È un’intolleranza molto diffusa ed invalidante. Ma, in ogni caso è considerata un’intolleranza blanda, soprattutto se posta al cospetto dell’intolleranza alle prolammine, che può essere il substrato per la genesi di ogni malattia a carattere infiammatorio, non infettivo.

Il lattosio produce una diarrea acquosa veemente, capace di paralizzare ogni tua virtù, anche per due ore consecutive. Ma poi il lattosio viene espulso (mentre le prolammine no, se non distrutte dalla nostra risposta immunitaria innata o, addirittura cellulo-mediata).

Proteine: croce e delizia

Le proteine sono macronutrienti che svolgono una miriade di funzioni per la nostra fisiologia (strutturale- mioglobine, di trasporto- emoglobine, di trasformazione- enzimi, di mediazione endocrina- insulina), ma allo stesso modo sono in grado di stimolare le nostre risposte immunitarie in maniera anche violenta.

Cibo specie-specifico

Io sono un sostenitore della paleodieta, laddove il cibo specie-specifico la fa da padrone per incanalare il discorso che poc’anzi ho sostenuto, a rigor di logica.

Come un’auto a 100 ottani

Non si può pretendere che assumendo un integratore a base di proteasi (enzimi digestivi per le proteine), si risolvano i problemi digestivi. Abbiamo enzimi digestivi molto specifici, che non degradano qualsiasi tipo di proteina che introduciamo nel nostro organismo (soprattutto come nel caso degli aumenti oltre i 50 gradi di temperatura di trattamento, oppure incompatibili col nostro corredo enzimatico).

Gli enzimi digestivi possono fare tutto da sé?

È fondamentale basare tutto sulla scelta delle proteine dal cibo (o dall’integrazione alimentare), assicurandoci di avere gli enzimi digestivi adeguati per poterle digerire.

Se non si presta attenzione a quale tipo di proteina viene assunta, ch’essa sia sottoforma di cibo o in forma d’integratore, non ci sarà enzima digestivo in grado di migliorare la situazione digestiva di alcuna persona.

Quindi è inutile assumere integratori, con le benché più alte unità di proteasi, lipasi ecc. perché non ci sarà niente da fare!

Questo integratore

La scelta di questo integratore dovrebbe farti interrogare però su una questione più brutale, legata alla possibilità di accettare problematiche che si perpetuano (come fanno tante persone): gonfiore addominale, dolore, irregolarità intestinale ed allergie, che si manifestano sistematicamente proprio in contemporanea al consumo di cereali.

Io ti consiglio sempre d’interrompere la loro assunzione per un mese, per vedere se ci sono differenze e di selezionare gli integratori proteici sulla base dei processi industriali che subiscono.

Contattami se vuoi delle dritte, su drpaolo@admeprotein.com.

Io sono sempre a disposizione 🙂

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