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Carbone vegetale: occhio quando assumerlo

carbone vegetale

Il carbone vegetale è un toccasana per la dispepsia (gonfiore addominale), ma non bisogna assumerlo con costanza.

Maschera i sintomi

Il carbone vegetale funziona. Ha da sé una proprietà chimico-fisica (adsorbimento) che si presta molto bene nel gonfiore addominale in tutte le sue forme.

Tuttavia, va usato a distanza di almeno due ore dal pasto e non va usato per un periodo lungo.

Il bisogno costante di carbone vegetale è un problema

Le caratteristiche adsorbenti del carbone vegetale si prestano anche nell’odontoiatria (per l’effetto sbiancante) e nell’industria tessile (per le capacità abrasive), ma bisogna prestare attenzione se si usa con costanza come rimedio farmacologico naturale per l’intestino.

Infatti il gonfiore addominale è prodotto per mezzo della produzione di metaboliti tossici da parte dei batteri intestinali che hanno colonizzato, in maniera impropria, alcuni comparti dell’intestino tenue (o crasso).

Dispepsia

La dispepsia è il gonfiore della zona addominale alta, accompagnata da difficoltà digestive e possibili dolori.

Però, spesso, la dispepsia è provocata dalla proliferazione batterica nella porzione intestinale superiore, chiamata, all’americana maniera “small intestine” (mentre la porzione inferiore è detta “large intestine”).

Questa condizione d’iperproliferazione batterica patogena è detta SIBO ed è molto diffusa.

Quando c’è gonfiore, va preso un probiotico

Il probiotico, a differenza del carbone vegetale, va a ristabilire gli equilibri in termini numerici di batteri che, normalmente, presiedono l’intestino, a differenza di altri.

La SIBO è anomala per due motivi:

  1. Il piccolo intestino è scevro da batteri (dato che normalmente risiedono nel colon)
  2. I batteri del grande intestino possono essere dannosi nel piccolo intestino, perché l’anatomia di queste due regioni intestinali cambia parecchio

Non puoi usare il carbone vegetale proprio per questo

Piccolo intestino e grande intestino condividono solo la presenza di cripte

Nel piccolo intestino (porzione intestinale alta) le cripte fanno da nido per gli enterociti in neoformazione (le cellule funzionali dell’intestino, deputate, tra l’altro all’assorbimento e alla distribuzione dei nutrienti) e cellule mucipare (cellule secernenti muco intestinale).

Nel grande intestino le cripte, invece, accolgono la più disparate presenze di batteri, funghi, lieviti (simbiontici o meno), la cui presenza (70 % nel colon rispetto al 30 % in tutto il resto del corpo) è più che giustificata.

L’invasione dei batteri

Nel piccolo intestino è ormai più volte ribadito che i batteri non ci devono stare.

Se ci sono batteri, vuol dire che ci sono substrati per farceli stare.

L’assunzione di gastroprotettori (che alterano il pH), oppure di glutine (che fanno accumulare proteine improprie, “divorate” solo dai batteri intestinali) possono produrre la SIBO (anche se ci sono altre cause ancora).

Non devi assumere carbone vegetale a lungo termine

Non devi assumere carbone vegetale a lungo termine, perché la (presunta o conclamata) SIBO non la risolvi. Anzi.

Non avrai più un problema, ma due

Oltre ad inibire l’assorbimento di nutrienti per mezzo del carbone vegetale, avrai batteri impropri (tipici della SIBO) che ti producono endotossine seriche e composti che stimolano la produzione di citochine proinfiammatorie (ampliando la sintomatologia a carattere doloroso della sindrome dell’intestino irritabile).

La SIBO coi farmaci? No, coi probiotici!

La SIBO si tratta eradicando il problema all’origine: ripristinando i phylum batterici più appropriati (principalmente Bacteroidetes e Firmicutes).

Consulta il medico e se riterrà necessario usare dei disinfettanti intestinali, come il Normix, segui le sue indicazioni.

Se opterai per i probiotici, invece, ricordati che Clean Ammonia è studiato per ridurre la produzione di sostanze tossiche da parte dei batteri patogeni, come l’ammoniaca (proprio tipica della SIBO, quindi del gonfiore addominale).

Alla prossima!

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